lunedì 11 giugno 2012

Stavolta Sapone gioca fuori casa

<p>Martedì 21 Febbraio 2012
Imputato di truffa aggravata, dopodomani e per la prima volta nella sua carriera di delinquente, Giovanni Sapone non giocherà in casa: il processo si svolgerà a Bresso, presso la Sezione Penale distaccata del Tribunale di Brescia, dove le sue equivoche relazioni istituzionali non dovrebbero pesare.
A differenza di quelli precedenti, il procedimento non si terrà a Caserta perchè i giudici hanno stabilito che il reato si è effettivamente consumato nel momento e luogo in cui la vittima si è privata del suo bene e non quando e dove il truffatore se ne è appropriato. E la vittima di questa truffa ha appunto fatto il bonifico da Brescia a favore di Giovanni Sapone (allepoca titolare dellaccount eBay cimburro).
Un orientamento importante e nuovo che, se sarà  seguito nei futuri procedimenti, cambierà completamente lo scenario che, sino ad oggi, ha permesso la sostanziale impunità di questo delinquente.
Cesserà, speriamo, il curioso fenomeno per il quale la maggior parte delle denunce che lo riguardano si perde nei meandri della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere o viene automaticamente archiviata; non potrà avvalersi del vergognoso appoggio che gli offre la Polizia Postale di Caserta (che, tra laltro, gli mette a disposizione telefoni e fax per richiedere oscuramento di siti, ottenere informazioni riservate sulle sue vittime, fare pressioni su altri corpi di Polizia e Procure per avviare o bloccare indagini) e, sopratutto, lo terrà lontano dallinsistita indulgenza che il Tribunale di Caserta gli dimostra ogni volta che se lo trova davanti.
In quattordici anni di processi, i Magistrati chiamati a giudicarlo per emissione di assegni a vuoto, ricettazione, truffa, truffa continuata, detenzione di armi ed insolvenza fraudolenta, lo hanno condannato quasi sempre al niente sostanziale, producendo sentenze nelle quali le scazzottate tra recidive infraquinquennali ed attenuanti generiche si sono sempre risolte a favore di queste ed a danno di quelle, della Giustizia e delle vittime.
Ogni volta Giovanni Sapone è stato restituito, libero, al libero esercizio della sua professione, ogni volta nuovi truffati si sono aggiunti ai vecchi ed ogni volta i Giudici del Tribunale di Caserta hanno dato ulteriori picconate alla già scarsa stima che i cittadini hanno dello Stato e della Magistratura.
Oggi Giovanni Sapone ha 46 anni (è nato il 10 Giugno 1966 a Caserta) e la sua carriera professionale nota inizia nel 1993: assegni a vuoto. Ne distribuì generosamente e, giudicato nel 1998, se la cavò con una multa che sicuramente non avrà pagato come le successive perchè nullatenente e disoccupato.
Nel 2001, accusato di ricettazione, il Tribunale di Caserta lo riconosce colpevole e lo condanna ad un anno di carcere ed un milione e duecentomila lire di multa. Ma gli sospende la pena e lo ammette al beneficio della non menzione.
Due anni dopo, in due distinti processi a Giugno e ad Ottobre, il Tribunale lo condanna la prima volta per truffa e ricettazione e la seconda per ricettazione. In entrambi i casi vale la recidiva ma Sapone ne esce con una multa dal primo e con un anno e quattro mesi di reclusione e 400 Euro di multa con sospensione condizionale della pena dal secondo.
Anche nel 2004 finisce due volte davanti al Tribunale di Caserta, entrambe a Febbraio. La prima, per tre diversi episodi di truffa e ricettazione, gli danno dieci mesi di carcere; la seconda tre mesi e 100 Euro di multa per detenzione illegale di armi ma il Giudice, benchè Sapone sia militante di un movimento separatista neoborbonico casertano, gli riconosce attenuanti generiche art. 62 bis CP, art. 89 CP, art . 5 L. 02/10/1967 n. 895 e gli condona la pena.
Egualmente nel 2005 il Tribunale di Caserta lo condannerà due volte. A Giugno, per sei imputazioni per truffa, truffa aggravata e ricettazione, ritenuta la continuazione tra i reati, gli infligge due anni e quattro mesi di reclusione e 3000 Euro di multa ma gli condona entrambe; ad Ottobre, nuovamente accusato di ricettazione, sulla sentenza (ne ignoriamo il disposto ma probabilmente troppo blanda) interviene la Corte dAppello di Napoli che la trasforma in un anno di reclusione e 500 Euro di multa.
Lanno successivo, la Corte dAppello napoletana interviene nuovamente per aumentare ad un anno e cinque mesi di reclusione, 500 Euro di multa ed un anno di libertà vigilata gli otto mesi di reclusione e 200 Euro di multa che il Tribunale di Caserta aveva inflitto a Sapone per diversi episodi di truffa e ricettazione.
Nel 2009, infine, per insolvenza fraudolenta a Marzo e truffa continuata ad Aprile, Giovanni Sapone ha rimediato, rispettivamente, 4970 e 3720 Euro di multa che, ovviamente, non pagherà.
Di galera neanche si è parlato, per la gioia di tutte le persone che ha truffato nei tre anni successivi.
Questo è il panorama istituzionale che ha permesso e permette ad un piccolo delinquente di seminare il panico nel commercio online italiano e la cui impunità danneggia fortemente</p>

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